Chrysalidocarpus

Palma originaria delle Filippine e della Malesia, coltivata in gran parte delle zone caldo - umide dell'Asia e dell'Africa, che in vaso raggiunge raramente i due metri. Ha tronco rigato e lunghe foglie appuntite verde scuro brillante, divise in foglie lanceolate, talvolta con picciolo giallastro. In natura produce grandi fiori bianchi, e frutti tondeggianti riuniti in pannocchie, chiamati noci di betel, che nei paesi di origine vengono solitamente masticati. Difficilmente l'areca fiorisce in vaso, ma può capitare se le condizioni di coltivazione sono molto favorevoli


Esposizione: gradiscono le posizioni molto luminose, ma non esposte ai raggi diretti del sole, scegliere quindi un posto non distante da una finestra. Teme il freddo, poiché la temperatura ideale di crescita si aggira intorno ai 20 - 25 gradi, quindi va tenuta all'interno in inverno e si consiglia di ombreggiarla nei periodi più caldi dell'anno


Annaffiature: necessita di una buona dose di acqua, il terreno va tenuto costantemente umido. E' preferibile vaporizzare con acqua distillata le fronde, sia nei periodi più caldi dell'anno, sia in inverno se la pianta è posta vicino ad un termosifone. Da aprile a settembre è opportuno aggiungere del concime per piante verdi all'acqua delle annaffiature, almeno ogni 15 - 20 giorni


Terreno: un buon terriccio universale bilanciato è senz'altro adatto per la coltivazione di questa palma, sempre che sia molto ben drenato, per questo si consiglia di porre del materiale grossolano sul fondo del vaso per evitare ristagni idrici


Moltiplicazione: avviene per seme, utilizzando in autunno i semi freschi, che vanno interrati in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali già nei vasi definitivi. I contenitori vanno mantenuti ad una temperatura intorno ai 20° C fino alla primavera successiva, in luogo molto luminoso. Se le piante crescono troppo è possibile anche dividere i cespi più folti, rinvasando direttamente le porzioni prelevate nel contenitore definitivo


Parassiti e malattie: le annaffiature troppo cospicue o lo scarso drenaggio possono favorire il marciume radicale. Le foglie talvolta vengono danneggiate dalla ruggine e dalla cocciniglia




 

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