Acer Campestre (Acero)
Albero deciduo di piccole o medie dimensioni, 10-20-(22) m, con tronco spesso sinuoso e chioma abbastanza densa e diviene rotondeggiante; di crescita non molto sostenuta in gioventù, diventa presto lenta, è poco longevo da 120-150 anni al massimo, la corteccia, da giovane è giallastra e a volte un po' suberosa, diventa presto bruno grigiastra e si forma un poco profondo ritidoma, solcato longitudinalmente e formato da piccole placche rettangolari abbastanza persistenti.
I rametti dell'anno sono bruni e fini, con una leggera pubescenza che normalmente scompare durante la stagione vegetativa, portano gemme opposte, piccole e rossastre pluriperulate, appressate al rametto e con perule pelose nella parte superiore. I rametti degli anni precedenti possono formare delle evidenti creste longitudinali suberose come in Liquidambar e alcuni Olmi, oppure essere lisci. Ha crescita di tipo monopodiale (la gemma apicale ha sempre la dominanza determinandone ogni anno l'allungamento) tranne nei rametti che portano la gemma a fiore all'apice e la crescita viene assicurata dalle due gemme laterali, crescita di tipo dicasio.
Foglie, fiori, semi: le foglie sono opposte, normalmente piccole di 4-7 cm, nei polloni possono arrivare a 12 cm, normalmente hanno 5 lobi ottusi a volte 3 lobi, il lobo mediano e a volte anche i laterali possono essere a loro volta leggermente lobati; di colore verde scuro sulla pagina superiore, più chiare o anche leggermente pubescenti inferiormente, il picciolo, se staccato, secerne lattice ed è lungo quanto la lamina. In autunno con notti fredde le foglie assumono una decorativa colorazione giallo oro e anche con sfumature rossastre. I fiori sono riuniti in corimbi terminali molto spesso poligami e compaiono contemporaneamente alle foglie in aprile-maggio, hanno 8 stami in posizione centrale al disco; i sepali sono leggermente più corti dei petali e tutti e due sono verde-giallastri, il peduncolo e il calice sono pubescenti. I frutti sono delle disamare alate e maturano in settembre-ottobre, sono opposte con apertura di circa 180 gradi e i carpelli sono schiacciati con un bitorzolo al centro e con cuticola spessa. Hanno una lunga dormienza (ortodossi) e per la germinazione necessitano di un periodo di chilling di 3-6 mesi per poter germinare
Legno e apparato radicale: il legno, omogeneo di colore chiaro rosato con anelli poco visibili ad andamento irregolare, possono essere ondulati longitudinalmente, è soggetto a deformarsi perciò non viene normalmente utilizzato per mobili ma solo per finiture, piccoli oggetti, giocattoli, manici, calci di fucile. E' un buon combustibile. L'apparato radicale fascicolato, non è molto profondo e nemmeno molto espanso
Areale, ecologia: sub-pontico; il suo areale comprende la maggior parte dell'Europa centrale e meridionale, ad est raggiunge la Vistola e il Don, al nord la Scozia e l'Irlanda, manca nella Fennoscandia, a ovest si rarefà nella penisola Iberica, ma si ritrova nelle zone fresche dell'Africa settentrionale, dell'Anatolia pontica (Mar nero), raggiunge il Caucaso e i monti dell'Iran.
In Italia è molto diffuso nei boschi meso-termofili ma non eccessivamente xerici, soprattutto nei querceti a foglia caduca; dal Lauretum freddo al Castanetum freddo al limite del Fagetum, perciò è specie molto plastica lo si può trovare, al nord dalla costa fino a circa 1000 m slm nei versanti meridionali; è diffuso in tutta la penisola e nelle isole, in Sicilia si può trovare fino a 1600 m slm; si trova spesso in siepi e partecipa al mantello dei boschi, anche perché diffuso dall'uomo un tempo usato come tutore vivo della vite. Specie eliofila e moderatamente xerofila e termofila, preferisce suoli abbastanza ricchi, anche di matrice argilloso-limosi, trova meno concorrenza nei suoli debolmente carbonatici, ceduato, ricaccia bene dalla ceppaia
Note, possibile confusione: la pianta è molto mellifera, le foglie proteiche migliorano notevolmente il terreno e sono un ottimo foraggio. L'Acero campestre è molto conosciuto e diffuso di conseguenza non è facilmente confondibile con altri alberi. Alcuni autori, oggi riconoscono una subspecie leiocarpun Pax che vuol dire a frutti lisci, ma non solo, ha foglie, peduncoli fiorali e frutti completamente glabri; pare sia sinantropico, ma dalle mie osservazioni, mi pare, che in ambienti più umidi si ritrovi principalmente la subs. leiocarpun, invece la subs. campestris si trovi più spesso sui versanti soleggiati e xerici o a quote elevate