Pistacia

Arbusto o piccolo albero sempreverde originario dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ha portamento eretto, molto ramificato, e può raggiungere 4 - 5 m di altezza e 2 - 3 m di larghezza. La chioma è tondeggiante, e in genere presenta un fusto molto corto, anche se talvolta si può sviluppare ad alberello. La corteccia è rossastra. Le foglie sono composte, costituite da 10 - 12 foglioline ovali, di colore verde scuro brillante, cuoiose, lucide. All’inizio della primavera all’ascella fogliare sbocciano piccoli fiorellini riuniti in racemi, di colore verdastro i fiori femminili, più scuri e tendenti al rosso i fiori maschili. In estate i fiori lasciano il posto ai piccoli frutti, delle bacche tondeggianti di colore rosso, che divengono nere a maturazione, in inverno. Le foglie e i rami sono intensamente profumati, la resina contenuta nella corteccia veniva utilizzata per produrre un mastice gommoso fin dall’antichità, chiamato in greco mastiche, da cui deriva appunto la parola italiana mastice. Ancora oggi la pianta viene utilizzata in erboristeria e nell'industria dei profumi


Esposizione: necessita di posizioni con sole per svilupparsi al meglio, ma può sopportare anche la mezz’ombra. In genere può sopportare temperature vicine ai –10° C, anche se nelle regioni con inverni particolarmente rigidi è bene ripararlo con tnt, oppure porlo a dimora nei pressi di un muro o di altri arbusti


Annaffiature: in genere non necessita di annaffiature, anche se nei mesi estivi, particolarmente caldi e siccitosi, potrebbe essere necessario annaffiare ogni 15 - 20 giorni. In primavera e in autunno interrare ai piedi della pianta del concime organico ben maturo


Terreno: porre a dimora in terreno ricco, sciolto e ben drenato. In natura cresce in terreni rocciosi e poveri, in giardino spesso tende a svilupparsi più velocemente che nei luoghi di origine, potendo trarre maggiori quantità di elementi nutritivi dal terreno


Moltiplicazione:
in primavera è possibile seminare i semi raccolti durante l’inverno. Volendo è possibile anche praticare talee semilegnose in primavera inoltrata, ma in genere le talee radicano con grande difficoltà


Parassiti e malattie:
l’oidio, gli acari e la cocciniglia possono attaccare talvolta la pianta, soprattutto se viene coltivata in zone poco ventilate




 

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